Il bello della propaganda è… che non devi fare il cronista. E nemmeno il sindacalista…
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L’importante per qualcuno è fare vetrina, andare in “sfilata”. Portare due bandierine col simbolo della propria corrente e… cercare di farsi inquadrare dalla telecamera delle TV o dall’obiettivo dei fotografi. Stile certi personaggi ormai noti ai telespettatori di un qualsiasi Tg, che non fanno nemmeno più sorridere.
Ma andiamo al testo:
A) Manco “uno straccio di megafono”? Evidentemente per gli sbavagliati non sono importanti i contenuti, ma il tono della voce. Per loro gridare è meglio che spiegare. Ce ne accorgiamo nelle riunioni sindacali o nelle loro pubblicazioni, dove da anni cercano di mascherare l’afasia coi toni urlati.
B) Oltre al presidente, al presidio -osserva il cronista di SB- c’è anche “un vicepresidente dell’ALG (sono ben 5)”? Evidentemente il collega – senza bavaglio sulla bocca ma a quanto pare con una benda sugli occhi – non si accorge che i vicepresidenti presenti in realtà sono tre, di cui uno segretario aggiunto FNSI. E sì che, tra l’altro, con uno dei due vicepresidenti dimenticati dalla conta si apparta a seminare zizzania. O più semplicemente, forse, non si è mai dato la pena di informarsi di chi siano, i cinque vicepresidenti ALG.
C) Non ci sono le bandiere e nessuno in piazza sa che succede? Veramente ci sono tra gli altri l’Ansa, Lapresse, la Rai, Radio Popolare e diverse altre testate. Ma poi, cos’è importante? Far vedere ai passanti quanto siamo bravi o che il messaggio arrivi forte e chiaro a chi deve riceverlo? L’azienda, che infatti ha chiamato per incontrare il sindacato; i colleghi, che non si sono sentiti abbandonati e ci hanno ringraziato con grande calore.
Soddisfatti? Noi, da sindacato, lo saremo se centreremo il risultato di fare recedere l’azienda dal licenziamento. Loro, se il sindacato “denuncerà” CondéNast per comportamento antisindacale…